13.4.11

Accuse assurde e "il discorso"

Buongiorno! Oggi vi parlerò di: Accuse assurde mosse da aitanti quarant'enni sconosciuti e di discorsi sull' educazione sessuale fatti ad una ragazza di vent'anni.
Inizia tutto con A. la mia migliore amica dalle sembianze gnomiche che come al solito non si degna di rispondere al telefono di casa. Decido quindi, in uno slancio di voglia di fare, di andare da lei prima di cena. Passo prima dal tabacchi lungo strada perchè mi accorgo di non avere sigarette. Esco, e cerco un bel posto riparato dove fumare la mia Winston Blue. Scovo un muretto che ripara perfettamente dal vento e felice come una pasqua mi ci metto a fumare. Appena accendo arriva un uomo che si ferma per pochi secondi a guardarmi, poi entra in giardino si piazza a 3 metri da me e continua a fissarmi.
Io tranquilla continuo a fumare quando: "Allora?" io mi giro e lo guardo. "Parla con me?" "Cosa vuoi fare eh?!" Io lo guardo allucinata come per dire 'che?' e rispondo: "In che senso?" e la fine ebbe inizio!
"Io lo so cosa vuoi fare! Vuoi rubarmi la macchina! Guarda che chiamo la polizia!" lo squadro da capo a piedi: camicia chiara, completo blu scuro, pomata nei capelli... un tipico uomo sui quaranta di ritorno dal lavoro.
Io non so proprio cosa dirgli. Veramente! Cosa rispondi ad un tizio che è evidentemente menomato mentalmente?
"Guardi che non ho nessunissima intenzioni di rubare la macchina..." tento mantenendo la calma.
"Ah sì? se non te ne vai chiamo la polizia e lo spieghi a loro!"
c h e  c o s a ?
"Guarda che se chiami la polizia solo perchè una ragazza sta fumando in un raggio di due metri dalla tua macchina ti becchi a) una controdenuncia per procurato allarme e b) una fragorosa risata in faccia" proprio mentre volevo partire con una filippica sui luoghi pubblici e su quanto fa cagare una vecchia punto color verdino - stinto - metallizzato, esce una donna che chiede cosa sta succedendo. Lui dice qualcosa lei lo guarda mi urla qualcosa di indistinto e se lo porta in casa.
Dovevate vedere la mia faccia! Ero veramente allucinata. Me ne vado dopo questo teatrino dei dementi e mi incammino nuovamente verso casa di A. .
Sottolineo che al ritorno la macchina non c'era più. Spero gliel' abbiano inculata!

Rientro in casa per le 8 e trovo la mia amorevole famigliola intenta a consumare una cena a base di carpaccio (che schifo...). Mi scuso per il ritardo, mi siedo e sento mio padre chiedere alla ciospa: "alle femmine, durante la pubertà cresce il pene? ". Fisso mia sorella che ci pensa e fa "no, a noi cresce il seno."
Riassumendo: mia sorella sta facendo educazione sessuale a biologia.
Mio padre allora ne approfitta per farmi un riassuntino in materia e con l' ausilio di mia sorella che indica le varie parti del corpo, mi fa ripassare i termini in tedesco. Dopo un po' mi scoccio e gli faccio presente che è un po' troppo tardi per fare questo discorso con me. Lui mi ignora e si concentra su mia sorella.
Morale? Mia sorella pensava che I) fra poco avrebbe cambiato la voce II) le sarebbero cresciuti i peli sul petto e III) i maschi avessero anche loro il menarca.
Vabbè, vado a vedermi Schalke - Inter.
Buona serata e ricordate: i capezzoli in tedesco si chiamano Brustwarzen, ovvero le 'radici del petto'!
Aufwiedersehn!

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